
2018. In Venezuela, in una situazione di iperinflazione, la popolazione, per non perdere potere di acquisto, utilizza criptovalute, in particolare Dash [1].
Perché dash è lungamente preferito a bitcoin ed altre criptovalute? L’utilizzo quotidiano ha fatto emergere l’importanza di caratteristiche che, nel mondo del mining e della speculazione, non potevano essere altrettanto rilevanti. Vediamo queste peculiarità:
dash ha tempi di transazione di pochi secondi rispetto ai minuti necessari per una transazione in bitcoin e ciò non è di poco conto dato che, in situazioni di iperinflazione i prezzi dei beni variano notevolmente anche nell’arco di giorni, e a volte ore o minuti;
dash ha anche costi di intermediazione più bassi, pochi centesimi contro i dollari di costo di transazione gravanti sul bitcoin.
Per il resto le caratteristiche di dash sono comuni a molte criptovalute: open source; sistema distribuito (e non dunque centralizzato); privacy.
Tutto ciò ha portato molti esercizi ad accettare la criptovaluta dopo la svalutazione del Bolivar [3] e in attesa che venga “varato” il Pedro [4], una criptovaluta studiata dal governo boliviano [5].
La storia si ripete sempre, oggi con la veste più tecnologica delle criptovalute. In passato vi sono stati numerosi esempi di moneta complementare: la moneta dell’isola di Guernsey [6]; Silvio Gesell aveva sperimentato una moneta “parallela” a Worgl [7]; un noto giurista, il professor Auriti sperimentò a Guardiagrele il Simec [8]; c’è l’esempio recente del Sardex [9], ecc.
Oggi è quasi difficile contare il numero di criptovalute create. Saranno la fiducia, le normative nazionali e la speculazione (oltre a tante altre variabili) a deciderne il futuro. Citando Aristotele:”Taluni ritengono la moneta un non-senso, una semplice convenzione legale, senza alcun fondamento in natura, perché, cambiato l’accordo, tra quelli che se ne servono, non ha più valore alcuno e non è più utile per alcuna necessità della vita, e un uomo ricco di denari può spesso mancare del cibo necessario”.
Su ciò si dovrebbe riflettere. Se da una parte il mining estremo e la speculazione possono scoraggiare o limitare l’utilizzo delle criptovalute, situazioni di emergenza portano le criptovalute ad assurgere a nuovo bene rifugio.
Fonti:
www.chepicap.com/en/news/5821/venezuela-plans-to-sell-off-oil-for-state-backed-petro-while-dash-makes-inroads.html
[1] https://www.dash.org/
[2]cryptonomist.ch/it/2018/08/28/dash-criptovaluta/
[3] https://www.ilsole24ore.com/art/mondo/2018-08-24/venezuela-crisi-boom-criptovalute-difendersi-dall-iperinflazione–175659.shtml?uuid=AEJMk3eF
[4] https://www.dash.org/2018/11/08/dash-venezuela.html
[5] www.eugeniobenetazzo.com/petro-coin-venezuela-maduro/
[6] “I creatori di moneta”, G. Coogan.
[7] “La saga di mammona”, Borruso
[8] “Il paese dell’utopia”, Auriti.
[9] www.sardex.net/
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