Nel film Rollerball, quello originale del 1975, denso di critica sociale, le aziende hanno sostituito gli Stati ed il protagonista, Jonathan E., si reca presso un centro dati, contenente tutte le informazioni storiche, al fine di approfondire la conoscenza di un evento fondamentale per la comprensione del sistema socioeconomico nel quale vive. Nozione che sembra irreperibile. Zero, il supercomputer, davanti allo concerto del responsabile dati, non trova risposta al quesito posto.
Passando dal cinema alla narrativa, nel romanzo distopico di Ray Bradbury, “Fahrenheit 451”, possedere un libro è reato ed un apposito reparto di vigili del fuoco è istituito per bruciare i testi. 451 F è la temperatura di combustione della carta.
Dopo la fiction, focalizziamo sulla realtà. La storia è ricca di roghi di libri. Nel cosiddetto falò della vanità, fra specchi e cosmetici, finirono nelle fiamme anche dipinti e libri. Facendo un volo pindarico nella storia, arriviamo al Novecento, ove roghi di libri avvennero in Germania nel 1933.
Oggi, sta avvenendo una lento passaggio dalla carta stampata agli ebook. Molti libri elettronici sono distribuiti su piattaforme online e in certi casi, chi acquista l’ebook non è realmente proprietario del testo, ma solo del diritto a consultarlo (pochi leggono le condizioni d’uso…).
Per un momento, immaginiamo un futuro ove i testi siano esclusivamente digitali, i quotidiani solo online e la carta serva solo in toilette. E’ più facile modificare migliaia di copie di uno libro cartaceo oppure “aggiornare” un testo consultabile in cloud o su pagina web?
In questo ipotetico futuro, un autore o chi ha citato un testo in una bibliografia, come potrebbe dimostrare che quanto da lui in passato scritto fosse diverso dalla versione attuale? Oppure, chi potrebbe provare che una informazione, all’interno di un data base, sia stata modificata?
Chi si occupa di informatica giuridica starà pensando a firma digitale, marca temporale, nonché sigillo digitale. Chi è avvezzo di informatica forense penserà ad una estrazione di copia forense dell’hard disk per analizzarne le modifiche. Ma siamo ancora nel nostro sogno futuro e vogliamo qualcosa di più.
Un metodo potrebbe essere l’inscrizione dell’hash (un’impronta informatica) del file primigenio dentro una blockchain pura, pubblica, distribuita ed indelebile, consultabile da chiunque on line. O l’iscrizione di un breve testo informativo () nell’op_return (un campo della catena, di un massimo di 80 byte, 80 caratteri alfanumerici).
Immaginiamo che Jonathan E., protagonista senza cognome del film Rollerball (ripeto, del 1975, per intenditori) si trovi davanti al supercalcolatore e, questa volta, ci sia una catena di blocchi indelebile. Quella piccola ma preziosa informazione è scritta nella catena e Jonathan troverà risposta.
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